Atmosfera
frammentaria di sensismi
trasgressivi atti ad infiltrarsi in un caotico
accavallarsi di lavori e pensieri “usa e getta”,
assai in voga in questi tempi del COVID-19
che passano senza sosta.
Un filone
che si farà presto sentire
chiamare “antipoetico” quando metterà
in risalto le fantasie umane
irrevocabilmente
definite poetiche al rovescio di ogni valore, diritto, funzione.
Non avrà mai tempo,
né scadenza,
questa atmosfera
di autoricerca continua...
Luca Giacobbe, Firenze 27 marzo 2020