In questi giorni Sergio mi sei venuto spesso alla mente, mi ricordo la prima volta che mi hai dato un passaggio su una vecchia Land Rover. Stavo camminando su una strada sterrata che portava alla “tua” cava, per poi raggiungere un sentiero che mi avrebbe accompagnato ai piedi di una piccola parete che in solitaria avrei scalato. Non immaginavo minimamente, dopo poco tempo, di rivederti e negli anni seguenti di venire assieme a te in montagna a camminare, tu da vero alpinista eri un Maestro per me. Come non ricordare quando una sera mi invitasti a casa tua ad Arni per farmi conoscere la tua famiglia. Quella stessa sera mi raccontasti che il tuo bisnonno, il tuo nonno e tuo padre erano scomparsi a causa della silicosi: la “malattia dei cavatori”. Sai Cesare, mi dicesti, qui non abbiamo altro che le cave, io so fare solo il cavatore... Io sin da giovanissimo so fare solo il cameriere, lo sguattero di cucina, l’aiuto barman, il portiere, il receptionist... e dopo una lunghissima gavetta il direttore, le mie case sono sempre stati gli alberghi.
In questi giorni un anniversario mi ha ricordato i miei meravigliosi vent’anni trascorsi qui a Cigoli alla Villa di Castelvecchio - Sonnino. Un anniversario tristissimo pieno di preoccupazioni e di un silenzio che ti trafigge il cuore. Abituato al telefono che suonava in continuazione, ai clienti dell’albergo che dalle ore 18 piano, piano arrivavano, al profumo che veniva dalle cucine, alla spesa che giornalmente facevamo, ai matrimoni, ai congressi, etc...
Adesso c’è un gran vuoto. Tu Sergio mi avresti detto: “Cesare mi raccomando vai in montagna ma sempre in sicurezza!” In sicurezza spero potremmo riaprire quanto prima. Io so fare solo questo di lavoro... come pure molti di noi qui dentro. Comunque il lato positivo è che trascorro i miei giorni assieme ai miei bellissimi nipotini Niccolò e Lorenzo di 5 e 2 anni... giochiamo... ed aspettiamo che il vento porti via il virus…
Cesare Andrisano, San Miniato 21 aprile 2020