Parecchi rimproveravano all’artista di non mettere persone nei suoi ‘ritratti’ di piazze e vie del nostro paese. Fastidio verso gli umani, avvertiti quali elementi deturpanti la bellezza dei luoghi? O una rivendicazione atemporale degli stessi? Sì, perché gli abitatori contemporanei, con i loro telefonini, auto e altre estensioni, non sono all’altezza di piazza Santa Croce a Firenze o della romana San Giovanni. Magari se i passanti fossero stati patrizi in tunica e pepli o cortigiani del Magnifico, chissà? Ma in queste panoramiche antevirus Stasi presentiva forse il futuro che stiamo vivendo adesso, in cui queste visioni d’incontaminata grazia non possono, purtroppo, essere fruite in loco, ma mediate. E lui è riuscito a fermarle en plein air prima e nonostante qualsiasi lockdown (sic). E ora, chiuso in casa a Baldo degli Uberti, quasi per contrappasso, disegna esclusivamente volti: di quella folla scomparsa dealle strade perché costretta a casa. (Fabio Norcini)
Beppe Stasi, Roma aprile 2020