Marco, ragioniere fiorentino in quarantena, esce di casa. Si è messo le scarpette da running e se ne va solo a fare una sana corsetta al mattino presto all'Anconella perché le Cascine le hanno chiuse. Il fisico trova giovamento e la mente è libera.
Quando vede qualcuno da lontano modifica il percorso per non incrociarlo e mantenersi anche oltre la distanza di sicurezza di un metro e mezzo. D'altronde è una persona responsabile, non vuole fare del male a nessuno e tanto meno a sé stesso.
Il tempo è bello, il sole tiepido e l'aria fresca. Tutto è perfetto.
Poi quella buchetta, coperta dall'erba, il piede destro la centra in pieno, la caviglia cede e si piega, troppo, fa "crack". Gonfia subito, il dolore è indescrivibile. Rientra in casa a fatica, toglie le scarpe e il calzino. La caviglia oltre al gonfiore ha preso un brutto colore.
Che fare? Il dolore a freddo aumenta a dismisura. Si sente una merda ma non può fare a meno di chiamare il 118 e, nonostante il momento difficile, di lì a poco arriva l'ambulanza. I volontari, chiusi nelle loro tute ermetiche, parlano poco dietro le mascherine, lo fanno salire.
Lui si sente una merda, loro non fanno nulla per farlo sentire diversamente.
Al Pronto Soccorso fanno tutto quello che si deve fare, radiografie e tutti i controlli sanitari dettati dall'emergenza.
Mentre aspetta si sente una merda, e nessuno fa nulla per farlo sentire diversamente, anzi, a volte anche solo gli sguardi contribuiscono. Arrivano i risultati della radiografia e non ci sono sorprese; come aveva predetto il medico, c'è una frattura.
Mentre gli fanno il gesso si sente una merda e nessuno fa nulla per farlo sentire diverso, anzi l'infermiere che gli tiene il piede dritto in quel modo che gli fa un male cane, sembra che ci goda.
Poi arrivano i risultati sanitari e qui c'è la sorpresa: PAZIENTE POSITIVO AL CORONAVIRUS COVID 19 IN CONDIZIONI ASINTOMATICHE.
Gli cade il mondo addosso insieme a una montagna di merda.
Allarme rosso: il reparto del Pronto Soccorso viene totalmente isolato e reso inagibile mentre tutto il personale medico e paramedico insieme a tutti i degenti vengono messi in quarantena.
Il caos è totale e la situazione è drammatica.
Lui si sente una merda e nessuno fa nulla per farlo sentire diverso.
Diego Cabras, Firenze 20 marzo 2020