Tra le varie conseguenze causate dalla Pandemia, dobbiamo aggiungere l'acuirsi dell'inciviltà riscontrabile in quei comportamenti scellerati che stanno creando un grave danno all'ambiente e quindi a noi tutti.
Il Covid-19 non solo ha falciato vite, frantumato l'economia di interi Paesi e messo in dubbio equilibri sociali talvolta già fragili, ma ha anche scaturito modi di agire da veri vigliacchi: mi riferisco a coloro che si disfano di guanti monouso e mascherine gettandoli a terra.
Quando vedo le distese di guanti in polietilene che ricoprono i marciapiedi e le strade soprattutto intorno ai supermercati, non posso fare a meno di domandarmi dove siano finite le riflessioni interne e personalissime, i buoni propositi e il desiderio di ritrovarsi in un mondo migliore che le nostre menti hanno verosimilmente accarezzato durante l'isolamento.
Gli allarmi che giungono da Legambiente, Greenpeace e WWF parlano chiaro e confermano che da emergenza sanitaria siamo passati ad una drammatica emergenza ambientale. Anzi ad una vera e propria catastrofe se consideriamo le tonnellate di presidi sanitari (mascherine e guanti soprattutto) che nel mondo vengono gettati in modo scorretto e che si stanno aggiungendo al problema della plastica che galleggia sulla superficie del mare o giacente sui fondali.
Ho sempre avuto la propensione al rispetto per l'ambiente compiendo semplici gesti quotidiani, sane abitudini che ho anche voluto trasmettere alle mie figlie, e confesso di aver provato un vero dolore nell'accorgermi di questo nuovo pericolo per l'ecosistema.
Così, nel mio piccolo, ho messo in campo ogni mia competenza (giornalismo, fotografia, creatività) per veicolare messaggi che invitino al rispetto - soprattutto in questo particolare momento - sperando di stimolare un cambiamento nei comportamenti delle persone più "distratte".
"...ogni singolo è chiamato a fare il proprio dovere: ripensando così ad un rigore che partendo dall’individuo si imponga per tentare di sanificare le collettività." In queste parole, che insieme ad altri concetti spiegano l'intento di QuarantineDreams, ho riscontrato la giusta affinità con la "Campagna anti guanti abbandonati" che sto portando avanti, in solitario, attraverso post su Facebook, Instagram e Twitter, di cui vi voglio rendere partecipi pubblicandone alcuni qui sotto.
Concludo il mio contributo aggiungendo che talvolta sospendo la "comunicazione virtuale" e passo ai fatti concreti indossando la divisa di ‘Angelo del Bello’ per dedicarmi a quello che in inglese viene chiamato "plogging" (attività di micropulizia correndo o camminando) e mi aggiro per le strade della nostra meravigliosa Firenze raccogliendo guanti abbandonati: gli stessi che poi ispirano la mia creatività.
Paola Bolletti, Firenze maggio 2020