Covid25

Riflessioni dalla quarantena

Come trascorro questi giorni di Quarantena? Diviso, lacerato da sensazioni opposte. Sì, il mio tempo è sempre più diviso. Da un lato la piacevolezza del recupero di un ritmo lento di vita – mi alzo quando voglio non quando devo, cadenzo la giornata sui miei passi, scrivo, leggo, seguo la tv, vado in giardino, dialogo, come raramente accadeva, con familiari parenti e amici vicini e lontani, su questo senso di incertezza che tutto avvolge: perché è accaduto, ne usciremo? E quando? Un pensiero mi assilla: dopo, tutto ritornerà a quella normalità di vita che normale non era? E un altro. Era evitabile? La risposta stava già nei libri di 40-50 anni fa, stava nell’allarme che gli scienziati più avveduti avevano lanciato al mondo, sui cambiamenti climatici, la devastazione degli ecosistemi, la plastificazione e l’inquinamento. Uno di questi era un caro amico, il fisico Enzo Tiezzi, che nel suo “Tempi storici tempi biologici” segnalava come l’evoluzione della vita sulla terra, che aveva richiesto milioni di anni, avesse comportato lentissimi mutamenti ecologici e come invece, in brevissimi tempi storici, si fossero brutalmente alterati gli equilibri biologici, devastati gli ecosistemi e messi in pericolo i sistemi naturali e ogni specie vivente. Il mondo – scriveva- è dominato dall’incertezza. Non è la stessa che ci avvolge in questi giorni? Finora le grida d’allarme della comunità scientifica sono state ignorate. Oggi sono rilanciate dall’’Enciclica di Papa Bergoglio “Laudato sì”, che indica la necessità assoluta di una rivoluzione ecologica. Senza la quale i chirotteri continueranno ad incazzarsi. Saranno ascoltate? A giudicare dallo stupido cinismo di leadership vien da dubitarne.. E allora il sogno è che siano spazzate via da energie fresche e nuove che guardano al Futuro.

Marcello Lazzerini, Firenze 21 marzo 2020