Che questi fossero tempi malati me n'ero accorto da svariati lustri. Sì, da quando scoprimmo di avere dei ladri nello stato e in risposta eleggemmo a presidente il pù ladrone, e puttaniere per giunta. È stata una lunga incubazione, ma poi il peggio di tutti noi è emerso in ogni dove e ogni minuto di pù. E ora, ora che ci sono i "Bestiulit" in giro, e Sallusti si chiede per quale arcano motivo essi non uccidano gli extracomunitari ma solo gli italiani e specie se del nord, dall’Europa bancaria una vecchia strega secca, ronchia che saranno cazzi nostri! E noi qui, chiusi in casa, a sperare nell’eurobond, mentre gli olandesi e tedeschi incuranti di tutto, barbari mai civilizzati, che vivono in un posto di merda, sperano che l’Italia crolli, che si moia tutti, così si godranno la penisola per tutto l’anno e non solo per le ferie: pizze e cappuccini tutti i giorni!
E mentre impasti il pane, o fai l’uncinetto, in balìa dei decreti governativi, e ascoltando la tv senti tutti gli opinion leader che ora parlano di Stato, di Pubblico, di Cooperazione, nulla sarà come prima! Dobbiamo imparare! E mentre ad aiutarci arrivano solo dei comunisti, noi berciamo l'inno nazionale dai balconi! Ce la faremo! “Tutto andrà bene!”, che ogni volta lo vedo scritto mi gratto i coglioni per mezz’ora. E non mi illudo, in questo tetro marzo dove tutto è fermo e sospeso e nessuno sa come andrà a finire, né quando, poiché la borsa è rimasta aperta. E detta la sua legge: domanda e offerta; è sempre la regola, spietata, di questo mondo. E non m’illudo che impareremo la lezione, che saremo tutti empatici, cooperanti, con uno stato forte ed umano, che investe in salute e cultura, no, non ci credo nemmeno un po’, e stravaccato sul divano mi sento come quel rospo che diceva: "Speriamo bene, ma i' ccontadino gli auzza i' ppalo!"
Marco Bigi Haag, Figline V.No 31 marzo 2020